Il Ratha Yatra: spiegazione

Descrizione socio culturale

La processione è di antichissima origine. Si chiama Rathayatra che significa letteralmente ‘festival dei carri’. Infatti in questa sfilata viene portato un carro(yatra) che contiene una rappresentazione divina(murti) chiamata Jagannath (let. ‘il Signore dell’universo’). E’ una ricorrenza che da tempi immemorabili si festeggia in Orissa, regione nord-est dell’India. E’ stata portata in occidente dal grande precettore spirituale A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada e tutt’ora è celebrata nelle maggiori città del mondo come gesto di pace, speranza, comunione e fratellanza.

Cosa faremo?

La sfilata partirà da un punto A dei Giardini Margherita, Bologna, fino al punto B, sempre all’interno del meraviglioso parco. Tutta la processione sarà accompagnata da canti meditativi indiani che donano pace della mente, armonia e liberano da ansie e paure. Vengono usati a questo scopo gli strumenti musicali della tradizione indiana. Il carro di Jagannath verrà simbolicamente tirato da lunghe corde dai partecipanti e dagli ospiti. Tirare o anche solo toccare quelle corde porta grande fortuna sia sul piano materiale che sul piano spirituale.

Significato del Rathayatra

Il Vaisnavismo, la filosofia e il pensiero teologico che ispira questa tradizione, rappresenta il grande monoteismo indiano. Jagannath infatti è l’unico Dio di tutti, che in diverse tradizioni è chiamato con differenti nomi, proprio come il sole si chiama ‘sun’ in Inghilterra, ‘sole’ in Italia, ‘surya’ in India. ‘Sun’, ‘sole’ e ‘surya’ sono nomi diversi per richiamare lo stesso globo luminoso che illumina e dà luce. Così ‘Allah’, ‘Yahve’, ‘Buddha’, ‘Govinda’, ‘Cristo’, ‘Krsna’ e ‘Jagannath’ sono differenti nomi per chiamare la Realtà Assoluta e il Sublime Amore.
Dunque il Rathayatra è una processione non settaria, che incita l’unione, la comprensione, la collaborazione e la pace al di là della superficie legata alla tradizione o ai fenomeni socio-culturali. Il Rathayatra è un invito a ricercare l’essenza della vita, a trovare quei valori spirituali sempre verdi che sono alla base della nostra natura più profonda.
Il Rathayatra rappresenta la misericordia del Signore che esce dal Tempio, dalla chiesa, dalla religione organizzata e dagli intermediari – che a volte hanno creato delle profonde ferite nel nostro comune immaginario -; per entrare Lui stesso su un carro e offrire una relazione personale, genuina e piena di Amore ad ognuno di noi. Jagannath ci ricorda di non abbandonare la nostra spiritualità, di far risplendere il nostro lato luminoso, di non lasciar morire la nostra speranza: siamo esseri eterni, pieni di luce e destinati ad un regno sovramondano in cui l’unica legge è l’Amore.
La processione partirà da un punto iniziale che rappresenta appunto il Tempio che ospita la spiritualità, e giungerà nel punto finale che rappresenta il Tempio più intimo: il nostro cuore. Dal punto iniziale al punto finale il carro sarà trainato da delle lunghe corde, che tutti i partecipanti e gli ospiti sono invitati a tirare. Infatti il Rathayatra rappresenta anche il percorso di ognuno di noi nel tentativo di portare il Signore nel nostro cuore. Ciò costituisce l’essenza di ogni reale cammino spirituale e meta di ogni sincero ricercatore della Verità. Per la scienza spirituale tutto quello che c’è nelle scritture rivelate, nella vita dei santi e nell’esempio dei maestri – rappresentato dal punto iniziale, dal primo Tempio – può connetterci alla realizzazione di Dio, ma se e solo se siamo capaci di portare tutto questo nel profondo del nostro cuore, penetrando nell’essenza degli insegnamenti. Il Rathayatra è un baluardo contro la superficialità, il bigottismo, il fideismo cieco, la religiosità superficiale di massa – che rappresenta, si, l’oppio dei popoli -, al razzismo, al sessismo e così via. E allo stesso tempo è un inno alla sincera ricerca spirituale, ai valori universali, alla reale fratellanza di ogni essere, alla compassione, alla tolleranza, all’umiltà, alla cooperazione, all’Amore e alla bellezza di Dio. Jagannath ci invita sul Suo carro per portarci dalla superficialità all’essenza, dalla religione (accettata o rifiutata che sia) alla mistica.
Diritti Riservati

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